giovedì 30 settembre 2010

30 SETTEMBRE CONCLUSIONE DEL GIUBILEO

30 settembre 2010, oggi si è concluso il mese dei festeggiamenti giubilari in onore di San Nilo. I fedeli della parrocchia sono stati accompagnati nel romantico scenario del Club Gneo Fonteo a ridosso della spiaggia che Nilo vedeva ogni giorno dal luogo scelto per trascorrere gli ultimi anni della vita. Ieri si sono spente le luci della festa, non la lampada del messaggio di Nilo. Durante la celebrazione, il Rev.mo Don Giuseppe Sparagna ha avuto dedicare ai presenti le parole del cuore, quelle che non si preparano per le occasioni. Ieri una voce tra il frusciare degli alberi e il sussurrare delle onde, ha sussurrato a tutti il messaggio di Nilo: la santità unisce, non divide. Lo sentiamo durante la S. Messa: " tutti i santi che in ogni tempo ti furono graditi". Cosa vuol dire? Vuol dire quello che non tutti comprendono. San Nilo, Nilo, come uomo prima che come santo, faceva dell'unità dei popoli e delle religioni il suo credo. Nilo insegna a vivere CON gli altri, non CONTRO gli altri. I festeggiamenti di questo mese erano la forma che noi, oggi, nel 2010, possiamo usare per dire a tutti che siamo tutti uniti, che siamo comunità parrocchiale, che abbiamo cucinato, cucito, sparato botti, pregato tutti insieme, non ognuno per sé. San Nilo non è patrono di Gaeta, ma questo ci impedisce di pensare che ci protegga lo stesso? San Nilo non è un santo della spiaggia, degli ombrelloni. San Nilo, San Cosma, San Damiano, Sant'Erasmo, San Marciano e la nonna di tutti San'Anna, non hanno confini territoriali, quelli sono imposti dall'uomo. La devozione non ha limiti stradali. Non ha limiti storici. Nilo è stato a Gaeta, perchè cancellare questa parentesi che nessuno ha mai considerato? 



Benedizione della marina di Fontania e Serapo


Testo del transito di San Nilo (clik sulla foto per ingrandire)




Ci piace immaginare che ieri sera, dopo aver distribuito il pane simbolico, la luce simbolica del transito di Nilo, Nilo stesso, seduto su una nuvoletta in luogo che non ha terra tangibile, abbia visto come ci siamo ricordati di lui. Chiusa la porta, chiuso il cancello, due giovani gli si avvicinano, sorridono, uno ha l'aria un pò birichina, è il più giovane, si chiama Damiano. L'altro ha un sorriso maturo, l'aria solenne, si chiama Cosma. Cosma tende la mano a Nilo, lo aiuta ad alzarsi. Damiano lo tiene a braccetto mostrando tutto il suo sorriso baldanzoso.
"Andiamo Nilo... c'è una luce più accesa che ci chiama"
Due vescovi vestiti di sole sono già sul primo gradino di nuvola bianca, il cielo è bianco, loro stessi sono bianchi. Erasmo e Marciano precedono verso la fiamma che accende la speranza degli uomini...


(tutte le foto nelle slides a fine pagina)