Nel giorno della dedicazione della chiesa parrocchiale di San Nilo in Gaeta e nel giorno della memoria martiriale dei SS. Medici Cosma e Damiano, una delegazione di fedeli si è recata a Rossano (CS) per onorare il luogo da cui ebbe origine la peregrinatio di Nilo, monaco e santo
L’XI centenario della nascita di san Nilo: occasione di arricchimento spirituale, culturale e soprattutto occasione di unità fra diverse comunità parrocchiali, Gaeta e Rossano unite nella venerazione per il medesimo vessilo di santità. Nelle scorse giornate del 25 e del 26 settembre 2010, una delegazione diocesana e comunale di Gaeta ha partecipato alle celebrazioni in onore di san Nilo Abate nella città in cui nacque l’illustre monaco, Rossano.
L’Arcivescovo di Gaeta, S. E. Rev.ma Mons. Fabio Bernardo D’Onorio, il Rev.mo parroco Don Antonio Cairo e il diacono della parrocchia Vittorio Lauria, accompagnati da folta delegazione di fedeli, hanno vissuto due giorni di intensa spiritualità nei luoghi che videro nascere e crescere il giovane Nilo.
La solenne eucaristia è stata presieduta da Mons. D’Onorio nella sera del 25 settembre nella cattedrale di Rossano: il nostro pastore, durante l’omelia, ha ricordato la costante predisposizione di san Nilo all’alternanza della vita contemplativa alla vita socialmente impegnata. Nilo cercò sempre di affiancare il suo bisogno di ascesi e di solitudine alla vita cenobitica e all’amore per i fratelli, poiché, ci ha ricordato D’Onorio, “unus christianus nullus christianus”: si è davvero cristiani solo se inseriti in una comunità all’interno della quale crescere spiritualmente e donarsi al prossimo. È proprio questo il messaggio del santo monaco Nilo, costantemente impegnato in favore della crescita spirituale delle comunità toccate dalla sua movimentata peregrinatio.
Nella mattina del 26 settembre invece l’eucaristia è stata presieduta da S. E. Rev.ma Mons. Antonio Lucibello, Nunzio Apostolico di Sua Santità in Turchia. Mons. Lucibello ha ricordato l’importanza della terra turca e mediorientale per il popolo cristiano, in Turchia e in Medioriente il cristianesimo ebbe a svilupparsi in maniera preponderante: terre nelle quali trovarono slancio e linfa favorevole le prime comunità cristiane, i viaggi dell’Apostolo Paolo, le rinomate sette Chiese e lo stesso monachesimo patristico che sarà faro luminoso per il monachesimo italo-greco. La testimonianza di Mons. Lucibello ha quindi sottolineato il carattere profeticamente ecumenico di san Nilo: ecco la straordinarietà di questo santo, egli percepì il pericolo della divisione e della spaccatura fra cristiani prima ancora che avvenisse il vero e proprio scisma. La presenza a Rossano del Nunzio Apostolico in Turchia ha allora aperto gli occhi sul valore che oggi può assumere il messaggio fraterno di Nilo: alla santità di questo monaco, ricercatore dell’unità fra i popoli, dovrebbe guardare ognuno di noi per favorire una comunicazione ancor più piacevole con il mondo ortodosso, protestante, ebraico e musulmano.
Il vicario alla cultura dell’Arcidiocesi di Rossano, il Rev.mo Mons. Francesco Milito, ha ricordato quindi che, di fronte a tali iniziative, è bello sapere che Rossano e Gaeta, pur se lontane topograficamente, si sentono vicine nella venerazione per il medesimo Santo Monaco Nilo, motivo di unità. E a dimostrazione di tale sentimento di fratellanza, la comunità parrocchiale gaetana ha reso omaggio al simulacro ligneo di san Nilo di Rossano con il medesimo gioiello che attualmente adorna la statua di Gaeta.
Ma come tutte le antiche tradizioni devozionali, il momento più atteso e partecipato delle giornate rossanesi è stato quello della processione: dalla Cattedrale, dedicata a Maria SS. Achiropita, alla parrocchia di San Nilo, attraverso un susseguirsi di stradine e vicoli storici, decine di rossanesi hanno visto passare come tutti gli anni il loro amato santo patrono, e lo hanno eletto ancora una volta quale loro indefettibile intercessore presso Dio.
Un altro aspetto va preso in considerazione: al fianco di un santo come Nilo, attivamente impegnato nella vita politica per la risoluzione delle più tormentose piaghe sociali del suo tempo, non potevano mancare le autorità civili. Il sindaco di Rossano, il prof. Francesco Filareto, ha accolto la delegazione del Comune di Gaeta nella persona dell vicepresidente del Consiglio del Comune di Gaeta Marzio Padovani e del consigliere Rosario Cienzo. Filareto, Padovani e Cienzo hanno partecipato attivamente a tutte le celebrazioni e iniziative previste nelle due intense giornate di festeggiamenti, dimostrando che le festività legate alla memoria dei santi coinvolgono positivamente anche il mondo laico e civile.
L’XI centenario della nascita di san Nilo è stato dunque degnamente ricordato anche nella città natale del santo, e per la delegazione di Gaeta la visita nella città calabrese è stata soprattutto occasione per scoprire le origini della santità: visitare la città dove Nilo è nato ed è cresciuto significa indagare sull’ambiente che ha reso possibile che un semplice monaco divenisse fiaccola viva e profetica della carità di Dio. Al centro di tutto l’icona antichissima di Maria SS. Achiropita, custodita nella Cattedrale di Rossano, al cospetto della quale Nilo sostò in preghiera più volte. Egli si affidò costantemente alla protezione della sua Achiropita, della sua Odigitria, la quale lo guidò lungo un cammino che da Rossano lo condusse nella nostra Gaeta. Un cammino lungo e faticoso fatto di fede, di preghiera, di santità operosa e militante: da Rossano a Valleluce, da Gaeta a Grottaferrata, il cammino di Nilo ha toccato molte località centro-meridionali, lasciando in esse la testimonianza più autentica e sincera del Vangelo di Cristo. Tutte queste località, diverse per tradizioni e per storia, sono accomunate da un'unica intensa devozione, quella per san Nilo, colui che, scrive D’Onorio, insegna “l’amore alla Parola del Signore, alla preghiera e alla testimonianza della carità”.
Giuseppe Montagna
In comunione con Grottaferrata e Rossano, anche Gaeta si unisce alle invocazioni a Maria SS. col titolo di Odigitria. Come è stato specificato nel volume "San Nilo Abate. Civis Cajetanus" questo particolare titolo (colei che indica) non è stato un vezzo o un'invenzione, quanto un ricordo storico che unisce per l'appunto l'Achiropita di Rossano alla Theotokos di Grottaferrata, passando per Gaeta nel tragitto che Nilo percorse supportato dalla fede verso Maria, colei che concretamente gli ha indicato la via, quella terrena e dello spirito.
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| Affresco dell'Achiropita di Rossano |










